La nostra guida al Carnevale di Ivrea 2020
Stanchi della solita sfilata di carri, delle stelle filanti e delle feste in maschera a Carnevale? Perché non festeggiare il Carnevale ad Ivrea, dove ogni anno si tiene uno degli eventi più emozionanti del Piemonte. Grazie alla nota e spettacolare Battaglia delle Arance e al Corteo storico guidato dalla Mugnaia, il Carnevale di Ivrea 2020 sarà come sempre un evento unico e sorprendente, che animerà la cittadina canavesana per ben sette giorni.
Come sempre, i momenti principali della manifestazione saranno: la sera di Sabato 22 Febbraio – quando sarà presentata la Mugnaia dal balcone del Municipio e il Corteo storico sfilerà per la prima volta in città – e il pomeriggio di Domenica 23 Febbraio, quando si dà inizio al primo giorno della famosa Battaglia delle Arance.
Se pensate di raggiungerci al Carnevale di Ivrea 2020, ecco alcune informazioni utili sulla storia, i personaggi, il programma e la battaglia, che hanno reso questo evento un’esperienza davvero emozionante. E mi raccomando di non dimenticare il cappello rosso, altrimenti potrebbero lanciarvi addosso qualche arancia!
La storia del Carnevale di Ivrea. Un Carnevale che festeggia la libertà del popolo
L’origine dell’evento rievoca un episodio che risale al periodo medievale e riguarda la liberazione del popolo della cittadina canavesana dalla tirannia del Marchese di Monferrato che affamava la sua gente, come racconta la storica Canzone del Carnevale Una volta anticamente.
Secondo la tradizione, sarebbe stata proprio la figlia del Mugnaio – Violetta – a liberare il popolo dalla tirannia, ribellandosi allo jus primae noctis imposto e uccidendo il nobile feudatario, la sera delle sue nozze. Con la decapitazione del marchese, la giovane accese una rivolta che avrebbe portato alla distruzione dell’edificio feudale e all’istituzione di un Comune libero. La Mugnaia è diventata così uno dei personaggi più importanti del Carnevale e simbolo della liberazione del popolo.
I personaggi del Corteo Storico
Nei secoli, il Corteo Storico si è popolato di personaggi appartenenti a diverse epoche e che oggi diventano veri e propri protagonisti della cerimonia. Oltre alla Mugnaia – con la sua scorta d’Onore e il suo sposo Toniotto – c’è il Generale, che guida lo Stato Maggiore composto da Ufficiali e Vivandieri.
La figura del Generale si deve al periodo napoleonico, quando le autorità istituirono una sorta di servizio d’ordine pubblico della manifestazione che allora sfociava in scontri violenti a causa della rivalità tra rioni autonomi. Il Generale fu messo quindi a capo del gruppo, in quanto uomo di grande prestigio nella comunità e ancora oggi il 6 Gennaio viene istituita la sua nomina.
Le altre figure istituzionali sono: il Sostituto Gran Cancelliere che celebra la manifestazione ed è il custode della tradizione; gli Abbà, dieci bambini vestiti con costumi rinascimentali che rappresentano i priori delle cinque parrocchie di Ivrea che vengono presentati due Domeniche prima del Carnevale; gli Alfieri con le bandiere dei rioni; e il Magnifico Podestà, nominato sin dal XIV secolo, che rappresenta il potere cittadino.
Durante il Carnevale, il Corteo Storico sfila per tutta la città con le note delle trentadue suonate di Pifferi e Tamburi, vestiti con l’inconfondibile uniforme verde e rossa e con il berretto frigio in testa.
Il Berretto Frigio
Il tradizionale Berretto Frigio è una sorta di cappello rosso a forma di calza e simbolo di libertà già in età ellenistica. Nel Canavese esistono attestazioni del berretto già nelle raffigurazioni della rivolta popolare del Turchinaggio risalente al 1300, ma viene ufficializzato nel Carnevale solo in età napoleonica.
Oggi è un vero e proprio marchio della cerimonia come simbolo di partecipazione e di adesione alla rivolta, ma anche per evitare di essere bersaglio del lancio delle arance, durante la Battaglia.
La Battaglia delle Arance
La Battaglia delle Arance è il momento più spettacolare del Carnevale e simbolo della Città di Ivrea. Ma è anche una delle manifestazioni più importanti del panorama nazionale ed internazionali.
La Battaglia rievoca la rivolta del popolo in cui da Domenica a Martedì si fronteggiano a lanci di arance gli aranceri a piedi senza protezione, contro le armate del Marchese con gli aranceri sui carri e protetti da caschi di cuoio.
Nove squadre di aranceri – Asso di Picche, Morte, Scacchi, Scorpioni d’Arduino, Tuchini del Borghetto, Pantera Nera, Diavoli, Mercenari e Credentari – fisse nelle loro rispettive piazze di appartenenza iniziano la battaglia all’ingresso dei carri degli aranceri a cavallo, con oltre 5000 persone coinvolte.
Nonostante il clima belligerante dove vince il tiratore più forte, la battaglia è un momento di gioco che vive su regole tramandate e condivise dai partecipanti, capaci di riconoscere l’abilità, il coraggio e di garantire l’incolumità dell’avversario. Alla fine, tutto si risolve in una stretta di mano tra concorrenti.
In precedenza, i protagonisti della battaglia non erano le arance, bensì i fagioli che venivano lanciati durante il Carnevale. Secondo la tradizione infatti, il feudatario donava una pignatta di questi legumi alle famiglie più povere, che in segno di disprezzo li lanciavano per strada. Le arance risalgono al periodo ottocentesco, quando le fanciulle le lanciavano dai balconi per essere notate dai ragazzi, trasformandosi a poco a poco in un duello. Ma è solo con la nascita della prima squadra di aranceri nel secondo dopo guerra che la battaglia è diventata così come la conosciamo oggi.
IL PROGRAMMA DEL CARNEVALE D’IVREA 2020
Giovedì Grasso. 20 Febbraio 2020
Il Carnevale ha inizio con la cerimonia di passaggio dei poteri civili dal Sindaco di Ivrea al Generale con l’investitura dei gendarmi, i quali si recano dal Vescovo della città, mentre gli Abbà dal Sindaco. Dalle 14.30 i cittadini sono invitati a mettere il Berretto Frigio. La sera seguono i festeggiamenti: in piazza Ottinetti si svolge la festa principale in maschera, mentre gli aranceri festeggiano ognuno nella propria piazza di appartenenza.
Venerdì di Carnevale. 21 Febbraio 2020
Proseguono i festeggiamenti di Carnevale con la cena itinerante nella città.
Sabato di Carnevale. 22 Febbraio 2020
Il momento principale della cerimonia è sabato sera quando la Mugnaia (e la Scorta d’Onore) viene svelata e presentata alla comunità dal balcone del Palazzo Municipale. Il Corteo Storico sfila quindi insieme alle squadre degli aranceri, i quali continuano a festeggiare nelle rispettive piazze cittadine di appartenenza.
Domenica di Carnevale. 23 Febbraio 2020
La Domenica Mattina si svolge invece il momento più simbolico di tutto il Carnevale, quando il Podestà getta dietro di sé una pietra del Castellazzo del Marchese dal Ponte Vecchio quale simbolo di distruzione dell’edificio feudale e in segno di rifiuto da ogni forma di tirannia dice:
“Hoc facimus in spretum olim Marchionis Montisferrati, nec permittemus aliquod aedificium fieri ubi erant turres domini Marchionis” (facciamo questo in dispregio del Marchese del Monferrato, né permetteremo che alcun edificio abbia a sorgere dove erano le torri del signor Marchese)
(Citazione dal sito ufficiale)
La Domenica Pomeriggio inizia il momento più spettacolare dell’evento: la famosa Battaglia delle Arance e la sfilata del Corteo Storico, guidato dalla Mugnaia posta su un cocchio dorato, trainato da tre cavalli bianchi. Al passaggio della Mugnaia nelle piazze degli aranceri, questi le rendono omaggio con gli applausi e fermando la battaglia, mentre la giovane risponde lanciando caramelle e mimose ai cittadini.
Lunedì di Carnevale. 24 Febbraio 2020
La mattina del Lunedì il Sostituto Gran Cancelliere legge il verbale della cerimonia e gli ultimi sposi dell’anno danno un colpo nel terreno destinato allo Scarlo, mentre nel pomeriggio inizia la seconda giornata della Battaglia e la marcia del Corteo Storico.
Martedì Grasso. 25 Febbraio 2020
Con l’ultima giornata di battaglia e l’ultima marcia del Corteo, si celebra la premiazione delle squadre a degli aranceri e dei carri in piazza di Città.
La sera vengono bruciati gli Scarli – pali di erbe – in ogni piazza della città. Quello di piazza di Città è ovviamente quello più importante cui assiste la Mugnaia e viene appicciato dagli Abbà, che alzano la spada in segno di liberazione finché non si spengono le fiamme, che se salgono in fretta sono segno che l’anno andrà bene.
Conclusasi la cerimonia degli scarli, inizia la Marcia Funebre del Carnevale in rigoroso silenzio ad eccezione dalle tristi note dei Pifferi e Tamburi e dallo strascichio delle sciabole degli Ufficiali.
La Marcia Funebre termina in Piazza Ottinetti, dove il Generale invita tutti alla prossima edizione dicendo Arvedze a giobia ‘n bot (arrivederci a giovedì all’una), segnando così la fine del Carnevale e congedandosi insieme allo Stato Maggiore, cantando la Canzone del Carnevale.
Mercoledì delle ceneri. 26 Febbraio 2020
Il primo Giorno della Quaresima sono distribuiti polenta e merluzzi, mentre durante i giorni di festa si svolgono le tradizionali Fagiolate benefiche nei rioni della città, che nel Medioevo erano distribuiti ai poveri.
Per maggiori informazioni e dettagli, visitate il sito ufficiale della manifestazione e fonte principale dell’articolo.
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