Escursioni in Piemonte: 5 valli segrete da scoprire

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Le nostre 5 mete preferite per un’escursione in Piemonte

Dalle Alpi Lepontine all’Appennino ligure, le possibilità di fare escursioni in Piemonte tra valli e montagne sono infinite. Al di fuori dei grandi traffici dei dintorni del Monte Rosa, del Monviso e della Val di Susa ci sono ancora valli selvagge e meno conosciute, dove il tempo sembra essersi fermato e l’integrazione dell’uomo nell’ambiente alpino si misura ancora oggi con la fatica e il duro lavoro. Ne abbiamo scelte 5 che siamo sicuri non vi lasceranno delusi!

Valgrande. Benvenuti nel Piemonte selvaggio

La prima che vogliamo segnalarvi è la Valgrande. Negli ultimi anni tanti giovani si sono avvicinati a questa valle sospesa tra Lago Maggiore e Lago D’Orta e hanno contribuito al suo rilancio con ore e ore di volontariato per rimettere in sesto vecchi sentieri (vi consigliamo una visita al loro ottimo sito). Al centro della valle, che oggi è un Parco Nazionale, la riserva integrale del Monte Pedum costituisce la più grande area Wilderness delle Alpi: al suo interno non ci sono tracce di intervento umano, la riserva è perfettamente intatta, non ci sono neanche sentieri se non qualche vaga traccia utilizzata dai taglialegna. Non a caso è stata una zona molto frequentata dai contrabbandieri, data la vicinanza con la Svizzera, nonché la base operativa della resistenza dell’Ossola durante la Seconda Guerra Mondiale. Punto di partenza raccomandato il paesino di Cicogna.

Val Formazza. L’estremo nord del Piemonte

Rimanendo nell’Ossola raccomandiamo una visita in Val Formazza, la valle più settentrionale del Piemonte. Una valle ricca di natura e scenari spettacolari che recentemente è stata soprannominata il piccolo Canada Italiano. La cascata del Toce è sicuramente il punto nevralgico del turismo di questa valle. Con i suoi 143 metri di altezza è considerata una delle cascate più spettacolari dell’intero arco alpino. Potete ammirare i suggestivi scorci dell’Alpe Devero (clicca qui per saperne di più), un enorme alpeggio di origine glaciale con l’omonimo lago e il piccolo borgo di Crampiolo perfettamente conservato e raggiungibile solo a piedi. La conca di Riale, a nord delle cascate, è amatissima dagli sciatori di fondo e dagli escursionisti. Da qui si raggiungono facilmente gli splendidi laghetti di Toggia e Castel.

Valle Orco. Ai piedi del Gran Paradiso

Attraversando il Piemonte andiamo nella punta di nord ovest ai piedi dello spettacolare Parco Nazionale del Gran Paradiso. Siamo in Valle Orco e percorrendone i tornanti arriviamo a Ceresole Reale, piccolo borgo di origine celtica a 1600 metri di altezza. Il paese fa parte dell’ambizioso consorzio delle Perle delle Alpi, nato per favorire il turismo sostenibile e la mobilità dolce. Meta ideale per le famiglie, offre tante attività all’aria aperta, sia d’inverno che d’estate. Ottima per gli escursionisti meno esperti e amatissima dagli amanti delle ciaspole. Un’attività raccomandatissima per i più arditi: l’ice climbing sulle meravigliose cascate di ghiaccio della Falesia dei Mutanti.

Valle Maira. Arte e cultura occitana

Passiamo a sud ovest e più precisamente in provincia di Cuneo per una visita in Valle Maira. Siamo in piena Occitania. Non molti sanno infatti che in questa parte del Piemonte si parla la lingua d’Oc, il dialetto provenzale caro ai poeti trovatori medievali. Antica come la sua lingua e dura come sa essere la vita di montagna, la tradizione di questa valle trova la massima espressione nelle têtes coupées che ornano chiese ed abitazioni. Scoplite per ornare i capitelli, sembra facciano riferimento al culto celtico delle teste tagliate dei nemici. Gli amanti dell’arte potranno apprezzare anche gli splendidi affreschi medievali delle sue chiese e constatare come, in queste terre dure e misteriose, spesso sacro e profano vadano a braccetto.

Val Sermenza. La cultura walser ai piedi del Monte Rosa

I nostri suggerimenti per le escursioni in Piemonte terminano a nord. Prendendo una deviazione prima di percorrere la Valsesia e arrivare al cospetto del Monte Rosa, all’altezza di Balmuccia, si apre a destra una lunga e stretta valle che termina nel remoto borgo di Carcoforo. Siamo in Val Sermenza. Qui non si parla un dialetto di origine francese ma tedesco: il dialetto dei Walser che, oltre alla lingua, hanno lasciato in eredità esempi di architettura lignea alpina ancora oggi perfettamente intatti e funzionanti. La valle è ripida e verticale, i percorsi sono spesso impegnativi ma, sbucati su qualche colle che circonda il borgo, vi ritroverete faccia a faccia con il Monte Rosa in tutta la sua maestosità. La cima più alta del Piemonte dista infatti pochi chilometri in linea d’aria.