I vari tipi di miele del Piemonte
Lo sapevate che se mettessimo in fila i barattoli di tutte le qualità di miele del mondo, avremmo l’intera gamma dei colori del sole: dal giallo dorato di un’alba alle sfumature ambrate di un tramonto? Lo sapevate che il miele è utilizzato da più di 10.000 anni ed è uno dei pochi alimenti che non necessita di alcun conservante?
Il miele è da sempre utilizzato a scopo curativo. Ma è anche un alimento per consumatori sempre più esigenti, perché le sue proprietà organolettiche raccontano la salute del territorio. Per questo motivo, l’attenzione all’ecosostenibilità e il rispetto per l’ambiente in Piemonte si riscopre la produzione del miele.
Il miele del Piemonte può contare sull’apporto di ben 3233 apicoltori! Scopriamo quali sono quelli più interessanti.
Tutte le varietà del miele piemontese
Molte sono le varietà e le eccellenze nel territorio. C’è il miele di castagno, gioiello produttivo dei boschi di San Martino Canavese, che ha conquistato tre Gocce d’oro al premio Grandi mieli d’Italia. Con un gusto decisamente amaro e aromatico da accostare al lardo o ai marron glacé.
C’è anche il più confettato miele di acacia, che si trova nelle zone più lacustri e di bassa collina della Val Sesia, che ha scalato tutte le classifiche di qualità del 2019. Da non perdere nemmeno il rarissimo miele di ciliegio, eccellenza della serra morrenica biellese.
Miele piemontese da premi e da tradizione. Come quello di tiglio dei fondovalli alpini della Val d’Ossola, con un profumo canforato e resinoso che si produce ad anni alterni, ottimo come ripieno nei cioccolatini. E ancora quello di alta montagna, da Pragelato e sant’Anna di Vinadio.
Il fruttato miele color avorio di rododendro, simbolo delle montagne piemontesi, è il vanto delle Alpi Marittime; un miele che cristallizza finemente e dolcifica con delicatezza.
Tipico della provincia di Cuneo invece, è il miele primaverile di tarassaco (virasùl, in dialetto). Dall’intenso aroma di camomilla, adatto al consumo a cucchiaio, e poi le melate – di bosco e di abete – con cui osare accostamenti fantasiosi con formaggi piccanti.
E non possiamo non citare anche l’ultimo nato, il miele di girasole, coltivato in provincia di Alessandria, dal colore giallo vivo e dal leggero profumo vegetale.
Ma per chi è in cerca di novità, il Piemonte promette sorprese. Dai mieli di ailanto, corbezzolo e fiordaliso giallo proposti da una grande azienda di Bagnolo a Cuneo, a quelli altrettanto originali ma un tantino più esotici: allo zenzero, zafferano, mora, melograna, mela verde e persino al tartufo.
Miele del Piemonte: gli apicoltori più interessanti
I veri tradizionalisti potranno visitare il Museo Etnografico Walser in Valle Vogna, a 1545 metri, dove in una tipica casa walser del 1640 esiste un piccolo settore dedicato all’apicoltura dell’epoca. Potrete vedere un torchio per la pressatura del miele ed un autentico Ciabot del Roero, dove nell’Ottocento si allevavano famiglie di api mellifere.
In Piemonte c’è una forte impronta di innovazione con un’apicoltura giovane e in crescita, attenta al metodo di agricoltura biologico-dinamica e alle nuove tendenze. E’ in pieno centro a Torino che, passeggiando in un mercatino di Campagna Amica in una delle prime due domeniche del mese, possiamo deliziarci nei banchetti dei piccoli produttori diretti con mieli biologici, propoli, polline, pappa reale e favi da masticare.
Per continuare in bellezza, potrete concedervi un bel concerto per pianoforte e mieli, organizzato dagli intraprendenti fondatori di Apicoltura torinese. Li potrete incontrare a Collegno, vicino a Torino, ascoltando musica classica associata ad un miele. Tiglio e castagno per Beethoven, mentre per Brahms il miele di melata!
Sempre a Torino, è nato il brillante progetto UR_BEES, dall’inventiva del giovane Antonio Barletta, che ha vinto lo sconcerto dei vicini a colpi di assaggi del suo miele di città. Un miele prodotto dalle arnie sistemate sul balcone delle case del capoluogo piemontese. C’è anche un bellissimo libro che vi consigliamo che racconta l’avventura di Antonio e delle sue arnie metropolitana.