La leggenda e i misteri della Sacra di San Michele

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Sulla cima del monte Pirchiriano sorge la Sacra di San Michele, un’antica abbazia benedettina incastonata nella roccia, che veglia sull’intera Val di Susa. La Sacra di San Michele è considerata il monumento simbolo del Piemonte e uno dei siti religiosi più belli d’Italia. Nota per aver ispirato Umberto Eco per Il nome della rosa, ma anche per essere al centro di una linea magica o spirituale, detta “via micheliana”. La leggenda della Sacra di San Michele e i misteri che aleggiano attorno alla sua costruzione l’hanno resa meta di pellegrini, fedeli e appassionati di esoterismo da tutta Europa.

Storia e leggenda della Sacra di San Michele

Secondo la storia e la leggenda, l’origine della sacra si deve ad all’arcivescovo Giovanni Vincenzo di Ravenna che si recò in Val di Susa per un eremitaggio sul Monte Caprasio, il Monte delle Capre. Una notte a Giovanni apparve in sogno un angelo, che lo esortò a costruire una Chiesa dedicata all’Arcangelo Michele. Il mattino seguente l’eremita si mise di buona lena a tagliare legna. Ma nella notte questa spariva misteriosamente nel nulla. Disperato, Giovanni si rivolse all’angelo e con grande meraviglia vide che gli angeli trasportavano in volo la sua legna sul monte vicino, il monte Porcariano, il Monte dei Porci. Qui gli fu indicato di ricavare dalla roccia viva un altare che destasse ammirazione, ma non rifinito, in onore dell’Arcangelo Michele.

Ma l’abbazia rimase incompleta fino all’anno 1000 quando il benefattore Ugone di Montboissier, soprannominato “lo scucito”, si recò dal Papa per ottenere l’indulgenza. Costretto a scegliere tra l’esilio e il completamento della chiesa, il benestante Ugone scelse la seconda e arrivato in val di Susa acquistò l’intero monte. Una notte, anche Ugone sognò un angelo che gli raccomandò di completare l’abbazia e così fece. Ad opera terminata, la leggenda vuole che fu l’Arcangelo Michele stesso a consacrarla con colonne di fuoco. Così il nome del monte cambiò in Pirchiriano, ovvero fuoco del Signore, e l’abbazia prese l’attuale nome di Sacra.

Da allora, la Sacra ha visto alternarsi momenti di splendore e decadenza. Fu luogo di pellegrinaggio, fortezza militare e rifugio, sopravvivendo a terremoti, cannoneggiamenti e al recente incendio del 2018.

La linea di San Michele

La Sacra è dedicata così al culto di Michele, l’Ancangelo venerato soprattutto in età medievale e rappresentato con la spada nell’atto di sconfiggere il drago che incarna le forze del male. La Sacra di San Michele è posta esattamente al centro di una linea magica o esoterica che collega Mont Saint Michel in Francia fino a Monte Sant’Angelo in Puglia. Una via di pellegrinaggio che si sovrappone parzialmente alla via francigena, nella quale in età medievale sarebbero stati costruiti diversi luoghi di culto dedicati all’Arcangelo. Ma gli aspetti mistici e simbolici della Sacra di San Michele, la rendono anche un luogo considerato magico. All’interno della Chiesa è infatti possibile trovare una piccola piastrella di colore chiaro, che alcuni considerano un punto di purificazione o di concentrazione della magia bianca. Se si ha la fortuna di visitare la Sacra durante la festa dell’Arcangelo Michele, si potrà assistere anche particolari fenomeni luminosi. Solo il 29 Settembre infatti, la luce del sorgere del Sole illumina perfettamente l’abside, mentre al tramonto il volto di uno dei costruttori.

Raggiungere la Sacra di San Michele a piedi

Il sentiero della Sacra di San Michele è davvero suggestivo e rievoca il percorso spirituale del pellegrino. Dopo circa dieci minuti di cammino, immersi nella natura e nei boschi del monte Pirchiriano, si raggiunge il Sepolcro dei Monaci. Secondo l’ipotesi più recente, i resti del sepolcro anziché fungere da cappella cimiteriale, riproducono il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Da qui una lunga scalinata conduce all’ingresso della Sacra, dove si impone la maestosa abbazia incastonata nella roccia.

Entrando nella Sacra vi incamminerete in un percorso meditativo, che ha inizio con lo Scalone dei Morti, dove un tempo giacevano i sepolcri dei monaci. Superando un dislivello di oltre venti metri nel cuore della roccia, si supera invece il Portale dello Zodiaco, un’opera scolpita dal Maestro Nicolao, che riporta le icone delle costellazioni in formelle.

Ma queste sono solo undici, perché lo Scorpione ingloba la Bilancia, attributo dell’Arcangelo Michele in età medioevale, quale rappresentazione della lotta dell’angelo contro il drago. Imponenti colonne, misteriose scritte, simbolici capitelli di animali mitologici e affreschi leggendari si possono osservare in tutta la Sacra.

Superato il Portale, raggiungerete uno spazio di cielo aperto che si svela tra gli archi rampanti e l’ultima rampa di scale vi conduce all’ingresso della Chiesa, in cui potrete osservare importanti opere pittoriche e tre absidi dedicate: ai profeti, all’annunciazione di Maria e ai quattro evangelisti.

Ed è proprio nella Chiesa che si conclude il percorso mistico del pellegrino. Qui ci si può dedicare ad un momento di preghiera, di meditazione o di ricerca della famosa piastrella bianca.

La visita alla Sacra prosegue poi nella parte nord-ovest tra le rovine del Monastero Nuovo, dove ammirare una splendida vista panoramica della Val di Susa. Nei giorni autunnali o primaverili le nuvole basse sotto la Sacra, rendono lo scenario davvero suggestivo. La visita generalmente si conclude con la Torre della Bell’Alda, una torre a strapiombo sul monte. Secondo la leggenda, proprio dalla torre, la bella Alda si sarebbe gettata nel vuoto per sottrarsi alle violenze del feudatario o dei soldati nemici, ma invocando l’aiuto dell’Arcangelo Michele sarebbe sopravvissuta illesa alla caduta.

I dintorni della Sacra di San Michele

Una visita alla scoperta della leggenda della Sacra di San Michele merita almeno mezza giornata. Se avete tempo e la vostra curiosità non è ancora sazia potete aggirarvi nei dintorni della Sacra alla scoperta di altri due luoghi speciali. Il primo è il Monte del Musinè. Sorge di fronte alla Sacra ed offre innanzitutto un grande panorama dai suoi 1150 metri. I sentieri che conducono alla cima sono semplici e percorribili tutto l’anno. Ma non solo escursionismo, anche questo monte ha una storia antica e misteriosa ed è considerato uno dei punti elettromagnetici della Terra.

Il secondo luogo consigliato è il Parco naturale dei Laghi di Avigliana. Potrete rilassarvi e godervi le sue acque oppure girovagare alla ricerca del fantasma di Filippo II di Savoia-Acaja che fu condannato a morte e annegato in queste acque nel 1368.