Tartufo Bianco d’Alba: a caccia del miglior tartufo piemontese

Tartufo bianco | barotvolant

Il tartufo bianco o tuber magnatum pico cresce in una vasta area che comprende Langhe, Monferrato e Roero. Nasce spontaneamente sotto querce, salici, pioppi, tigli, in terreni con umidità abbastanza elevata. Questo fungo ha generalmente una forma globosa spesso irregolare e un colore giallo pallido o anche ocraceo. Il profumo ricorda l’odore di aglio, muschio, terra bagnata e addirittura formaggio stagionato.

Gli estimatori consumano il tartufo bianco crudo grattugiato sul piatto usando una piccola mandolina o una grattugia specifica. Teme molto l’umidità e quindi si consiglia di conservarlo fresco avvolto in una garza all’interno di un barattolo di vetro ben chiuso. Può essere conservato in frigorifero, nel cassetto della frutta e della verdura, per al massimo 8 giorni. In cucina si sposa con l’olio, le uova, la pasta e il riso accompagnati da un perfetto abbinamento territoriale con il Barolo.

La Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba

L’appuntamento da non perdere per assaggiare il più celebre dei tartufi bianchi è la Fiera Internazionale d’Alba che si tiene ogni anno nei mesi di ottobre e novembre. Durante la manifestazione è possibile comprare tartufi certificati al Mercato Mondiale e seguire laboratori sensoriali per imparare a fare l’analisi visiva, tattile e olfattiva del bianco d’Alba. I visitatori possono inoltre partecipare a cene insolite nei luoghi storici e culturali della città con chef stellati.

Curiosità

L’Università dei Cani da Tartufo è stata fondata nel 1880 e ufficializzata nel 1935, durante la V Fiera del Tartufo Bianco d’Alba. La dinastia “Barot” (in piemontese questo termine ha vari significati tra cui il bastone del tartufaio) guida da sempre questo particolare ateneo. L’addestramento dei cani segue alcune fasi specifiche; dapprima si organizzano giochi mirati a stabilire la capacità innata degli animali a riconoscere e distinguere il profumo del tartufo. Si passa poi ad attività più complesse nascondendo le trifole sempre più in profondità e premiando i cani solo se scovano i preziosi tartufi senza comprometterne l’integrità.

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